Volantino Sagra delle radici

4 La Cicoria nel Tempo Le cicorie sono state usate come alimenti e come medicine fin dalla più remota antichità, come è testimoniato nei documenti e nei reperti. • EGITTO Probabilmente la cicoria è originaria dell’Antico Egitto. Nel Papiro di Ebers , una specie di enciclopedia medica dell’Egitto Faraonico (4000 anni a.C), vi sono citate due qualità di cicoria: quella coltivata e quella selvatica. Di ambedue si utilizzavano sia le foglie che le radici per le loro proprietà digestive e depurative. Secondo alcune fonti bibliografiche sembra che anche la radice di cicoria torrefatta fosse utilizzata già in quei tempi molto remoti. Nelle viscere di certe mummie egiziane sono stati trovati dei resti di semi di cicoria essiccati al fuoco. Dall’Egitto la pratica della coltivazione della cicoria si è in seguito diffusa in Asia, in Africa e nei paesi europei • GRECIA Aristofane (450–385 a.C) annovera la cicoria tra le verdure selvatiche. Teofrasto (371–286 a.C), il più grande botanico dell’antichità, cita la cicoria tra le piante da coltivare. Dioscoride (65 a.C), un medico greco al seguito dell’esercito romano, nei suoi cinque volumi “De Materia Medica”, cita diverse varietà di cicoria attribuendole forza rigeneratrice. • ROMA Delle qualità terapeutiche della cicoria parlarono molti autori romani (come Galeno e Celso) per cui sappiano che si consumavano frequentemente le cicorie: le foglie in insalata o come verdure cotte e le radici per curare il mal di stomaco, per depurare il fegato o i reni e per curare le infiammazioni della pelle. Orazio , nella sua terza ode, per lodare i cibi sani della vita rustica, parla di olive, di malva e della cicoria. Ovidio ne fece una descrizione poetica: egli racconta che il Dio sole, nell’ abbandonare la giovane Elytra che l’amava perdutamente, la trasformò nel fiore della cicoria. Ma l’amore della giovane era tanto grande che essa continuò a seguire con lo sguardo la via percorsa dall’ amato nell’ allontanarsi. Il miracolo si rinnova continuamente poiché l’azzurro fiorellino della cicoria segue il movimento dell’astro celeste come il fiore del girasole. Per questa sua proprietà la pianta della cicoria fu considerata nel corso dei secoli come simbolo di fedeltà degli innamorati. Plinio il Vecchio segnala le proprietà terapeutiche della cicoria nella sua storia naturale dove afferma che “Un decotto di cicoria libera l’intestino, aiuta il fegato, i reni e lo stomaco”. Nello stesso volume da indicazioni per l’imbianchimento delle foglie spiegando la pratica della coltivazione dell’assenza di luce.

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