Volantino Sagra delle radici
34 Cicoria Torrefatta - Chicorèe Caffè di radici Attualmente la produzione di cicoria torrefatta (la CHICOREE’ dei francofoni o la CHICORY degli anglofoni) è concentrata nelle Fiandre franco-belghe, in Sud Africa. Il prodotto commerciale si è diversificato: ai granuli da infusione si è oramai associato il tipo solubile e quello a preparazione istantanea. Anche a Soncino il “caffè di radici” era conosciuto da tempo e si sviluppò specialmente durante la guerra, quando l’approvvigionamento del vero caffè era quasi impossibile. Le radici venivano essiccate e fatte tostare al forno: sbriciolate venivano fatte bollire nell’acqua o nel latte e la colorazione scura ed il gusto amarognolo davano l’illusione di bere autentico caffè. Infuso di Cicoria L’uso di bere il decotto di cicoria era molto diffuso in tutta Europa prima dell’introduzione del caffè arabico: l’infuso era ricavato dalle radici essiccate sia delle piante selvatiche che di quelle coltivate. Il più antico documento cristiano che si conosca sul caffè è di un medico padovano, il Prof. Alpini; quando tornò da un viaggio fatto tra il 1580 ed il 1593 in Turchia ed in Egitto dove aveva tra i primi europei bevuto un infuso di caffè, annotava nel suo libro che descriveva le piante viste in quei paesi, che il decotto di caffè era di un gusto simile al decotto di cicoria ( Horum semium decoctum cichorei decocto gustu proximum est). È quindi chiaro che la bevanda di infuso di cicoria era già largamente usata anche in Italia prima che giungesse il Caffè. Solo nel 1624 i primi semi di caffè furono portati in Italia da alcuni navigatori veneziani ed il primo locale chiamato CAFFE’ sembra sia stato aperto a Milano nel 1645. Questi locali si diffusero rapidamente in tutta Europa nel corso del XVII secolo e vi consumavano le bevande esotiche quali caffè, thè e cioccolata i cui consumi erano considerati, a quei tempi, “libertini”. Tuttavia la meicina ufficiale del tempo, pur prendendo in considerazione la nuova bevanda, affermava che, benché essa avesse un gusto molto simile all’ infuso di polvere di radici di cicoria, quest’ ultimo però “disopilava” (nel senso di togliere gli intoppi e le occlusioni) molto di più. Nel 1700 infatti la cicoria era ancora molto impiegata ed al capezzale dei malati non mancava mai un bicchiere di “acqua di cicoria”. Viene riconosciuta agli olandesi la priorità della fabbricazione industriale della cicoria torrefatta nel 1690. Prima la torrefazione era famigliare o speziale. Successivamente essi la introdussero in Germania ed in Francia. I produttori, nei vari paesi si moltiplicarono dando luogo a presentazioni commerciali più moderne e cominciarono ad apparire le prime descrizioni di processi tecnologici. Cronologicamente si ha notizia di produzioni commerciali in Prussia nel 1763, in Francia 1771 e in Belgio nel 1782. Il caffè divenne molto raro e caro, come lo zucchero d’altronde; quindi la cicoria, da coadiuvante del caffè ne divenne un vero e proprio succedaneo. Lo sviluppo di queste bevande amare, comportò l’uso dello zucchero.
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